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Un no è un no: nessun rilancio dei progetti autostradali bocciati

L’ATA Associazione traffico e ambiente si oppone fermamente a qualsiasi rilancio dei progetti autostradali che la popolazione ha chiaramente respinto il 24 novembre 2024. Questo NO costituisce un impegno chiaro in favore di una transizione della mobilità. La priorità va data ai trasporti pubblici, nonché alla mobilità ciclabile e pedonale. 

L’ATA prende atto del rapporto presentato oggi dal Prof. Dr. Weidmann e delle priorità in esso contenute. È tuttavia già chiaro che una ripresa dei progetti autostradali, respinti dal voto popolare, non è accettabile per l’ATA. Il fatto che il Consiglio federale abbia nuovamente sottoposto all’esame questi progetti bocciati, cercando così di realizzarli dalla porta di servizio a solo un anno dalla votazione, è politicamente altamente discutibile. In particolare in Ticino, dove i progetti autostradali sono stati respinti dal 56% dei votanti, l’ampliamento previsto tra Lugano e Mendrisio risulta incomprensibile. Lo sviluppo dei trasporti pubblici con la rete TILO e la galleria di base del Ceneri ha già dimostrato la sua efficacia.

Una visione d’insieme della rete dei trasporti è certamente utile, ma solo se rinuncia ad ampliamenti di capacità sulla rete delle strade nazionali. «Il chiaro no espresso dalla popolazione – anche nelle regioni direttamente coinvolte – è un segnale inequivocabile a favore della transizione della mobilità», critica Thomas Ruckstuhl, vicepresidente dell’ATA.

Investire nel treno 

L’ATA chiede che i progetti riguardanti la ferrovia, i bus, la bici e la mobilità pedonale siano d’ora in poi chiaramente prioritari in termini di politica finanziaria e pianificazione. Essi contribuiscono alla transizione della mobilità e costituiscono una misura efficace per la protezione del clima. Gli investimenti nel settore ferroviario devono aver la precedenza rispetto a quelli dedicati alle strade.  Il rapporto dimostra quanto sia necessario un ampliamento della rete ferroviaria per un importo minimo di 24 miliardi. Solo così sarà possibile promuovere il passaggio urgentemente necessario dal trasporto individuale motorizzato al trasporto pubblico. Il fondo per gli agglomerati dev'essere rafforzato.

L’ATA continuerà a impegnarsi con determinazione affinché la volontà della popolazione interessata sia rispettata e affinché i fondi federali, già ridotti, vengano utilizzati nel modo più efficiente ed efficace possibile per la transizione della mobilità. Gli investimenti futuri devono innanzitutto mirare a ridurre gli effetti negativi del traffico autostradale. Con questo appello, l’ATA desidera offrire alla popolazione la possibilità di ricordare al Consiglio federale che il no della maggioranza dei votanti deve restare un no.

 

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare:

  • Thomas Ruckstuhl, Vicepresidente ATA Svizzera, 079 374 18 77
  • Servizio media ATA, 079 708 05 36, stampa@ata.ch