Lettera di protesta contro il sabotaggio subdolo del 30 km/h
Il Consiglio federale vuole restringere fortemente la possibilità d'introdurre il 30 km/h sulle strade principali all'interno delle località. Oltre 17 000 persone sostengono il nostro impegno per l'autonomia comunale e per la sicurezza stradale.
Il Consiglio federale vuole restringere fortemente la possibilità, per i Comuni e i Cantoni, d'introdurre il limite di 30 km/h sulle strade principali nei centri abitati. Una consultazione a tale scopo era stata laanciata il 3 settembre 2025. Noi ci opponiamo a questo attacco contro l'autonomia comunale, la sicurezza stradale e la protezione contro il rumore. Il 4 dicembre 2025, abbiamo consegnato una lettera di protesta firmata da più di 17 000 persone. Abbiamo così trasmesso un chiaro segnale al Consiglio federale : non accetteremo un sabotaggio subdolo del 30 km/h!
Non tollereremo un simile deterioramento della nostra sicurezza e della nostra qualità di vita!
Cliccate qui per consultare il nostro comunicato stampa.
Stimato Consiglio federale,
Egregio Signor Consigliere federale Albert Rösti,
Il 3 settembre 2025, ha pubblicato la revisione dell'ordinanza sulla segnaletica stradale e dell'ordinanza contro l'inquinamento fonico e ha aperto la procedura di consultazione. La modifica proposta mira di fatto a proibire ai Comuni e ai Cantoni l'introduzione del 30 km/h sulle strade principali all'interno delle località. Ciò comporterà dei costi supplementari elevati per i Comuni. Ciò equivarrebbe a una tutela politica e avrebbe delle conseguenze drammatiche per la sicurezza stradale e la qualità di vita degli abitanti. Il 30 km/h è una misura collaudata, che le autorità locali applicano con discernimento. La restrizione prevista nell'ordinanza comprometterebbe gravemente la qualità della vita, la protezione contro il rumore stradale e la sicurezza della popolazione interessata.
La minaccia di un divieto del 30 km/h sulle strade principali nei centri abitati costituisce una grave rottura, sia democratica che politica, con una pratica che ha dimostrato la sua validità fino ad oggi. Abbiamo appreso con profonda incomprensione che Lei desidera imporre questo divieto tramite un'ordinanza, senza che la popolazione, direttamente interessata nella sua vita quotidiana da questo inasprimento, possa pronunciarsi in merito.
Per questo motivo, facciamo sentire la nostra voce tramite questa lettera di protesta. La esortiamo perciò a prendere chiaramente posizione contro il divieto del 30 km/h voluto dalla lobby automobilistica e di rinunciare a un inasprimento dell'ordinanza. Soluzioni collaudate ed efficaci non devono essere sacrificate per favorire gli interessi di questa lobby.
Perché il 30 km/h va assolutamente preservato?
Il 30 km/h è una misura consolidata. Migliora la sicurezza stradale, previene gli incidenti e riduce il rumore della circolazione, nonché le emissioni nocive per la nostra salute.
- Numerose persone soffrono a causa del rumore stradale e dei gas di scarico, nocivi per la salute. Grazie al 30 km/h, combattiamo il rumore alla fonte, in modo semplice e poco costoso.
- Più la velocità di un'auto è elevata, maggiore è il rischio d'incidenti e maggiori sono anche le conseguenze gravi. Con il 30 km/h, miglioriamo la sicurezza stradale ed evitiamo degli incidenti.
- Ogni anno, oltre 1000 bambini sono vittime d'incidenti stradali in Svizzera. Degli studi mostrano che una riduzione della velocità consentirebbe di evitare gran parte di questi incidenti. Con il 30 km/h, rendiamo i percorsi scolastici più sicuri.
Com'è regolamentato oggi il 30 km/h?
L’introduzione del 30 km/h sulle strade principali segue oggi una procedura chiara e consolidata: prima della sua attuazione, una perizia deve confermare che il 30 km/h è necessario, appropriato e proporzionato. L'autorizzazione finale spetta ai Cantoni. Queste decisioni sono sempre prese con responsabilità ed equilibrio: il Tribunale federale l'ha confermato a più riprese.
Perché questa pratica consolidata dovrebbe essere soppressa?
Nel 2021, il consigliere nazionale lucernese, e membro del Consiglio d'amministrazione del TCS, Peter Schilliger, ha depositato una mozione volta a vietare di fatto ai Comuni e ai Cantoni l'introduzione del 30 km/h sulle strade principali nei centri abitati. Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno adottato questa mozione, contro la volontà dei Comuni. All'epoca, il Consiglio federale si era opposto a questa modifica. Ma, contrariamente a ciò che domandava la mozione, oggi intende far passare questo inasprimento controverso non a livello di legge, ma tramite un'ordinanza. Ciò significa che la popolazione non potrà pronunciarsi sul divieto del 30 km/h sulle strade principali nelle località abitate. Una consultazione sul progetto di ordinanza rivista è aperta fino a inizio dicembre: è l'ultima occasione per impedire questo inasprimento.
Cosa ha intrapreso l'ATA finora contro questo progetto?
Nella primavera 2025, l'ATA ha lanciato una petizione che chiedeva al Consiglio federale e al Parlamento di non rimettere in discussione il 30 km/h come misura sulle strade principali nei centri abitati. Questa petizione è stata depositata nell'agosto 2025 con oltre 22 000 firme. Malgrado questo ampio sostegno, il Consiglio federale ha deciso d'imporre questa rottura democratica e politica in materia di circolazione sotto forma di un divieto del 30 km/h sulle strade principali nelle località abitate, e ciò tramite un ordinanza.