Revisione della legge sulla circolazione stradale

Risultati contrastanti a seguito del dibattito relativo alla legge sulla circolazione stradale

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Berna

Oggi il Consiglio degli Stati ha corretto alcuni punti importanti nella legge sulla circolazione stradale già approvata dal Consiglio nazionale. L’ATA, Associazione traffico e ambiente è lieta che la revisione della legge tenga conto delle preoccupazioni fondamentali per la sicurezza stradale di cicliste e ciclisti nonché pedoni, ma si rammarica al contempo del fatto che il progetto di legge risulti in parte meno efficace rispetto alla legge attuale.

Nelle sue deliberazioni in merito alla legge sulla circolazione stradale, il Consiglio degli Stati ha dato in diversi punti maggior peso alla coabitazione delle varie modalità di trasporto. Dal punto di vista dell’ATA, sono di grande importanza due miglioramenti rispetto alla deludente decisione del Consiglio nazionale:

  • le moto non devono sostare sul marciapiede: la richiesta di parcheggiare le moto sul marciapiede, influenzata da interessi particolari, è stata respinta. L’attuale regolamentazione chiara evita potenziali conflitti tra motociclisti e pedoni e garantisce che questi ultimi non siano privati del loro spazio;
  • il parcheggio automatico non va a scapito del traffico pedonale e ciclabile: il progresso tecnologico del parcheggio autonomo richiede attualmente molto più spazio rispetto alla manovra di parcheggio tradizionale. Questa esigenza non deve andare a scapito di pedoni e ciclisti ma testato dove questi utenti della strada non sono penalizzati, per esempio in aree di sosta appositamente designate negli autosilo.

Un passo indietro nella lotta contro gli automobilisti pericolosi

L’ATA non vede di buon occhio la riduzione del periodo minimo di ritiro della patente per i trasgressori. Chi guida a velocità eccessive perderà ora la patente per un periodo minimo di 12 anziché degli attuali 24 mesi. Pertanto, la nuova legge è meno efficace della precedente “Via Sicura” per quanto riguarda la lotta all’eccesso di velocità. Secondo L’ATA, si tratta di un segnale sbagliato e di un passo indietro nella lotta contro i pirati della strada.

D’altra parte, l’ATA accoglie con favore il fatto che l’obbligo per i giovani di indossare il casco in bicicletta non sia incluso nella legge sulla circolazione stradale. Sebbene l’uso del casco in bicicletta sia una misura ragionevole in linea di principio e consigliata a giovani e anziani, l’obbligo di indossare il casco avrebbe un impatto negativo sull’uso della bicicletta da parte dei giovani e quindi anche sulla salute e sull’ambiente. Va inoltre accolto con favore il fatto che il Consiglio degli Stati si sia opposto al Consiglio nazionale nel revocare il divieto dei rilevatori radar.

Anders Gautschi, Direttore ATA, 031 328 58 00

Servizio media ATA, 079 708 05 36

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