ATA e STAN non fanno ricorso al Tribunale amministrativo federale

La dismissione della Linea di collina non è parte di questo progetto secondo l'Ufficio federale dei trasporti

 

L’ATA Associazione traffico e ambiente e la STAN Società ticinese per la natura e il territorio, hanno deciso, previa approfondita verifica giuridica, di non ricorrere al Tribunale federale amministrativo in merito al progetto Tram-Treno. La decisione, presa dai rispettivi comitati sezionali, è dovuta principalmente al fatto che il progetto in pubblicazione non comprende, a detta dell’Ufficio federale dei trasporti, lo smantellamento della linea di collina. Malgrado quello pubblicato sia un progetto carente su più livelli, le due associazioni hanno deciso di non ritardare la procedura di approvazione dei piani con un ricorso al TAF. Deplorano la chiusura delle autorità - Cantone e Ufficio federale dei trasporti - di fronte alle proposte alternative fatte dalle associazioni e dai cittadini su diversi punti critici del progetto e ribadiscono il loro pieno sostegno al mantenimento della Linea di collina per il quale cominceranno da subito a lavorare.  

 

STAN e ATA avevano interposto nel luglio 2020 un’opposizione all’Ufficio federale dei trasporti, nell’ambito della procedura di approvazione dei piani della rete Tram-Treno. La preoccupazione principale delle due associazioni, come pure dei Cittadini per il territorio del Luganese e di singoli utenti della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa, era, ed è tuttora, la paventata chiusura della Linea di collina che il progetto, così come pubblicato, compromette seriamente.  Infatti, i piani in pubblicazione non integrano la linea esistente, anzi l’assetto dato al progetto allo snodo di Cavezzolo rende pressoché impossibile inserirvi la diramazione per la stazione FFS di Lugano via Muzzano-Sorengo. La volontà di dismettere la Linea di collina è suffragata anche dalla presentazione da parte del Consiglio di Stato del Messaggio n. 7901 del 7 ottobre 2020 che prevede sul sedime della FLP, tra Bioggio e Sorengo, la creazione di una ciclopista. Formalmente invece sembra che la chiusura della linea tra Bioggio e la stazione di Lugano non sia oggetto di questa procedura, per cui viene a cadere la motivazione principale all’inoltro di un ricorso al Tribunale federale amministrativo.

Il progetto presentato contiene anche altre criticità legate alla gestione del territorio, tra cui il mancato rispetto delle prescrizioni della LPT che chiede un utilizzo parsimonioso del territorio e lo sviluppo centripeto degli agglomerati, ma soprattutto il non rispetto delle Linee di forza sancite nel Piano Direttore cantonale. Il PD qualifica infatti il comparto attraversato dal viadotto come linea di forza del paesaggio, cioè come uno spazio da tenere libero (PD scheda P1). Il manufatto del viadotto comporta un impatto paesaggistico negativo molto forte e ingiustificato.

Le due associazioni confermano il loro pieno sostegno alla linea FLP di collina che a medio termine, visto l’importante crescita dell’utenza del trasporto pubblico in Ticino, sarà un elemento importante della rete dei trasporti pubblici del Luganese. Non è infatti lungimirante pensare di sostituire una linea ferroviaria con il trasporto su gomma, molto meno attrattivo, puntuale e comodo. STAN e ATA cominceranno già da subito ad attivarsi per coinvolgere le cittadine, i cittadini, i Comuni interessati e i Gran Consiglieri allo scopo di trovare le soluzioni per gestire al meglio la linea di collina e daranno battaglia ad una eventuale procedura di dismissione della stessa nel caso fosse avviata (come prevede la Legge federale sulle ferrovie).

Per quanto riguarda il collegamento ciclabile tra la piana del Vedeggio e Lugano, l’ATA fa anche notare che la stessa potrebbe trovare spazio nel cunicolo di sicurezza che correrà parallelo alla nuova galleria. Un collegamento di un paio di chilometri in pianura che renderebbe estremamente attrattivo l’uso della bicicletta per recarsi in città.

Per una rete tranviaria a Lugano

Già nel 1987, con lo studio «Ticino 2001» l’ATA-SI aveva proposto un “metrò del Luganese”, con Prolungamento della linea FLP dalla stazione a Trevano e da Bioggio a Taverne. Nella sostanza era così nata l’idea di riportare un’efficiente linea di trasporto pubblico su ferro in città. 

La proposta è poi stata ripresa e precisata nel 1993 con il documento «Lugano: opzione mobilità pubblica», a cura dell’ATA-SI e di Luganoambiente. E nel 2005 si tornò alla carica con «Una linea di tram a Lugano: il rilancio di un’idea». Oggi la rete di tram proposta dall’ATA  figura nel Piano d’agglomerato del Luganese. Tuttavia – e va pur detto – in quasi trent’anni nemmeno un metro di binario nuovo è stato posato.

Il tram è il mezzo di trasporto urbano preferito dagli utenti. Questa preferenza è dettata da motivi razionali come la facile riconoscibilità delle linee, la rapidità, la capienza e facilità d’uso, ma, in parte anche da un’affezione che sfugge a qualsiasi fredda analisi. L’ATA-SI è convinta che una rete di tram a Lugano darebbe un forte impulso all’uso del mezzo pubblico. In particolare, la linea cittadina Cornaredo-Centro-Paradiso-Grancia collegherebbe tutti i maggiori comparti d’attrazione della città. Fa eccezione solo la stazione FFS, che però è facilmente raggiungibile dal centro con la funicolare o da Ponte Tresa, Bioggo, Agno con la linea esistente della FLP.

Nel Piano d’agglomerato del Luganese è invece considerata prioritaria una galleria che porti la linea FLP da Bioggio in centro città. È un’opera molto costosa che mette anche in serio pericolo la linea “in collina” che da Bioggio sale ad Agnuzzo e Muzzano per raggiungere poi la stazione FFS. Qualora si realizzasse la galleria – con una fermata sotterranea per collegarla alla stazione con dei lift – sulla linea esistente via Muzzano rischia di non esserci più abbastanza utenza da giustificarne il mantenimento. Per questo l’ATA-SI in una lettera alla Commissione regionale dei trasporti (2009) ha anche avanzato alcune proposte di massima per vitalizzare la linea esistente, facilitando l’accesso da zone abbastanza popolose.

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